giovedì 23 dicembre 2010

Leonardo

Si parla tanto in questi giorni di Leonardo all'Inter. Personalmente, non riesco a crederci più di troppo. A parte il fatto che il tecnico brasiliano ha dichiarato, non più di tre mesi fa, di voler "studiare" calcio prima di ricominciare ad allenare. Ma poi un uomo della sua classe, un uomo della sua stazza morale, un uomo così sofisticato non può andare ad allenare l'Inter, dopo aver passato quasi quindici anni nel Milan. Non ha senso, non è nell'ordine delle cose, non lo merita lui e non lo meritiamo noi milanisti. Dovesse succedere, però, tutte le chiacchiere leonardiane sulla classe, sullo stile, e bla bla bla diventerebbero puttanate. E il piccolo grande uomo che doveva insegnare lo stile si trasformerebbe in una macchietta.

3 commenti:

Coccy ha detto...

Caro Astoria, la cessione di Kakà mi ha cambiata. Nel senso che tutto ciò che prima credevo impossibile per questioni legate alla classe, alla stazza morale, ora non lo è più.
Leonardo e Kakà, due uomini che qualsiasi madre vorrebbe come generi. Il genere però è un altro, almeno quello che ho in mente io. Quel genere di persone che sono in grado di sorprenderti in negativo perché hanno la faccia pulita, i modi eleganti e che magari si battono la maglia sul cuore giurando eterno amore. Non ho mai creduto alla cessione di Kakà , così come ce l'hanno raccontata. Ma ho mandato giù il rospo. La decisione di Leonardo, se sarà confermata, non fa altro che amplificare le sensazioni negative che ho avuto lo scorso anno. Io lo avevo accolto e amato da subito, ma poi il mio cuore ha cominciato a prendere le distanze. Il mio cuore e non la mia razio, visto che di calcio capisco poco. Un uomo intelligente senza dubbio, ma un po' troppo presuntuoso e forse anche capace di vendetta. Questo era ciò che di lui pensavo, ma che ho tenuto per me. Le dichiarazioni di questa estate già mi avevano fatto sussultare.
In questo caso vale un detto, troppo banale ed obsoleto, forse: " Dagli amici mi guardi Iddio, che ai nemici ci penso io."
Il colpo , fosse così, per me sarebbe ancora più forte di quello subito dalla scelta di Kakà. Sì, perché Riccardo rimane comunque un giocatore, mentre Leonardo rappresenta qualcuno che ha respirato i segreti più reconditi della società che ora gli ha permesso di diventare l'allenatore degli indossatori di scudetti altrui.
Piccolo uomo.
E la storia mi insegna che probabilmente non ci sarà giustizia.

AstoriaRecords ha detto...

Sottoscrivo, niente da dire.

mavalà ha detto...

Non ci voglio credere che Leo possa attraversare il Naviglio.