mercoledì 16 settembre 2009

Considerazioni

Alla fine di ogni chiacchiera calcistica, l'unica cosa che conta sono i risultati.
E, come ormai succede da decenni, il Milan vince e convince mentre le altre italiane non vincono e non convincono.
Consideriamo la Fiorentina già estromessa dal proprio girone. Poche parole per una squadra montata dei media - sappiamo il motivo - ma smontata sempre sul campo. Poco gioco, tanti lanci per Gilardino, qualche invenzione di Mutu, ma se l'avversario non si chiama Cagliari o Bologna sono dolori.
L'Inter. La partita con il Barcellona è stata brutta. Bruttina, toh, siamo generosi. Poche magie, poche conclusioni (se non da lontano) da parte di entrambe le squadre. I nerazzurri si sono chiusi nella propria metà campo per ottantacinque minuti, cercando di addormentare il gioco - tecnica di cui Mourinho è un profeta - e di strappare un pareggino, magari provandoci ogni dieci-quindici minuti con qualche missile da trenta metri. Poco, per intimorire il Barcellona. Che però, a sua volta, ha mostrato un calcio molto povero, come già era successo nelle prime due sfide di campionato. Alla fine ha prevalso la noia. Piccole annotazioni. Ibrahimovic, inguardabile nelle partite di Coppa, ha mantenuto le aspettative. Eto'o, fenomeno di Coppa, lo stesso - quando mai uno che gioca nell'Inter fa il fenomono di Martedì o Mercoledì? Milito, giocatore sopravvalutato da quasi chiunque (se ha passato la carriera al Saragozza e al Genoa un motivo ci sarà pure), ci ha provato ogni tanto, ma alla fine anche lui ha preferito riposarsi in vista della complicata trasferta di Cagliari di Domenica. Mourinho, alla fine, ha detto che l'Inter poteva vincere quando Santon si trovava solo davanti al portiere ma quel cattivone di Tourè l'ha fermato. Il fallo è avvenuto poco dopo il centrocampo. Santon era solo contro tre. Valdes stava leggendo il giornale per quanto era preoccupato in quel momento.
Infine, la Juventus. Aveva vinto tre partite giocando male, di rimessa, applicando il catenaccio dell'uomo di Lippi e sperando in una botta di culo che arrivava sempre. Non ieri, però. Contro una squadra ben messa in campo, organizzata, che non ha temuto il 6-3-1 bianconero, la Juventus ha mostrato ancora una volta i propri limiti non appena si gioca di sera. Si rifarà con il Livorno, ma il passaggio del turno non è garantito. Anche perché la prossima partita si gioca all'Allianz Arena di Monaco.
Riassumendo. Il calcio italiano peggiora di stagione in stagione. Finché gli avversari sono modeste squadre di piccole città il cui giocatore più famoso è pagato come un professore delle medie, tutto ok. Poi, appena si esce dal Belpaese si collezionano figure di merda a palate.
Milan a parte, il va sans dire.

3 commenti:

The Crow ha detto...

Tutto giusto e pienamente condivisibile.
Permettimi, però, di non essere d'accordo soltanto su di un punto: io ho visto un grande Barcellona.
Certo, è verissimo quello che scrivi e che noi tutti sappiamo su Ibrahimovic e io aggiungerei pure un Henry svogliato e supponente da schiaffi, ma questi hanno un'architettura di gioco impressionante e che non ha eguali. E la cosa che più stupisce è che giocano per "sottrazione", ovvero ricercando il gioco (e il bello) nella sua accezione più semplice, costantemente palla a terra e uno o due tocchi al massimo, con triangolazioni alla velocità della luce.
Tutti sanno esattamente cosa fare e sono sempre e costantemente al posto giusto al momento giusto, hanno sempre l'uomo smarcato, c'è sempre come minimo un giocatore che in fase di impostazione si fa "vedere" e coprono il campo con il loro modulo nella sua interezza, in lungo e in largo, sulle fasce con i terzini che spingono come dannati (vedi Dani Alves) e vanno a sovrapporsi ai due attaccanti esterni Henry e Messi, così come al centro con i tre uomini sulla mediana che elasticamente si trasformano in incontristi come in suggeritori a seconda della fase di gioco. E, in più, manco a dirlo, hanno una sorta di marziano che si chiama Messi che, quando va male, si porta dietro come minimo quattro difensori...
Io non so se l'Internazionale abbia giocato di proposito al "primo non prenderle", fatto sta che il Barça ha avuto nei primi tre minuti di gioco tre occasioni da rete limpide come il sole ed innumerevoli altre nel corso della partita, con un possesso palla del 64% con i neroazzurri schiacciati costantemente nella loro metà campo e ridotti al lumicino del 36%. Se solo avessero avuto un giocatore come, che so - un nome a caso - INZAGHI, la partita sarebbe finita come minimo tre a zero per il Barcellona.
Ma SuperPippo è, sfortunatamente per loro, un giocatore del Milan e che noi ci teniamo stretto-stretto, godendocelo fino in fondo ogni minuto che gioca.
PIPPO! PIPPOMIO!!!

The Crow ha detto...

Piccola postilla: per la prima volta dopo settimane, se non mesi, mi trovo d'accordo con quanto dichiarato da Galliani sulla Gazzetta di ieri: "Per spiegare quello che accade ai ragazzi quando giocano in Champions ci vorrebbe lo psichiatra".
Ma cos'è, davvero la sigla ufficiale che si sente prima delle partite a scatenarli? OK, va bene qualche sbavatura tattica e il "peso" Ronaldinho, ma come è possibile giocare tre giorni prima a Livorno in quel modo abominevole e poi vedere un primo tempo come quello a Marsiglia? Mistero.

AstoriaRecords ha detto...

Non penso che il Barcellona abbia giocato male - è vero, tutti ai loro posti ecc. Però, un po' chiuso nella morsa dell'7-1-2 interista, non ha potuto esprimersi al meglio. Soprattutto nel primo tempo. E anche Messi non è stato Messi. Poi su Inzaghi hai ragione...