mercoledì 2 settembre 2009

Noi

Copio e incollo dalla "Carta del blog":

Il sogno è quel tifo "britannico", dove si canta prima, durante e dopo la partita, indipendentemente dal risultato, sempre ed esclusivamente a sostegno dei propri ragazzi.

In linea di principio, quindi, secondo la visione di Milan Football Hall, i tifosi dovrebbero "limitarsi" a tifare, lasciando la "critica" a chi di competenza, ovvero - come da definizione - ai cosiddetti "critici". Allo stesso tempo, però, se per "critica" si intende "analisi" (ad es. quella tecnica e tattica) delle partite e del mondo del calcio in generale, fatta come detto in maniera civile, costruttiva, intelligente e positiva, allora non solo i commenti in tal senso saranno più che ben accetti, ma costituiscono questi uno dei motivi principali della nascita di Milan Football Hall.

Scusatemi, ma tutto questo a me sembra perduto. Questo blog nacque proprio dal rifiuto dell'approccio dei cosiddetti tifosi che mezz'ora dopo Istanbul non credevano più nel Milan. E nonostante tutto, io credo ancora ciecamente in questa squadra, in questo allenatore, in questa dirigenza. Quella che ci ha permesso di vincere quasi ogni anno per quasi venticinque anni. Mi dispiace che anche in questo meraviglioso blog sia stata smarrita quella fiducia, e benché rispetti e in parte condivida le vostra motivazioni, le vostre ansie, i vostri mal di pancia, ho troppe immagini che mi scorrono davanti e non riesco proprio a modificare la mia visione del Milan. Le Coppe Campioni degli anni ottanta, la magica finale di Barcellona del '94, le vittorie su Juventus e Liverpool, rivincita epica che nesssuno avrebbe creduto possibile, forse neanche in un film. E poi tutti quegli scudetti, il Milan degli olandesi, e Tassotti-Maldini-Costacurta-Baresi, e George Weah, e Sheva e Kakà, e Pippo mio, e pure quel pazzo '99 con Zaccheroni in cabina di regia e una dozzina di pippe in campo e in panchina, e poi le delusioni come La Coruna, Istanbul, un paio di Supercoppe italiane ed europee, la finale del 1995 contro l'Ajax e quella di due anni prima contro il signor Tapie, e poi Sacchi, e Capello, e Ancelotti in cui nessuno credeva che è diventato uno dei più grandi allenatori del mondo, e poi Seba Rossi, i ragazzi degli anni '90 Albertini-Donadoni-Desailly-Eranio, e pure Panucci, e Savicevic, e il mio idolo quando ero un ragazzino Daniele Massaro, e tutti quei record, quelle vittorie, quei trionfi e quegli insuccessi che ci hanno reso più forti, più grandi, più immortali.
Michael Jordan diceva sempre di aver sbagliato più di diecimila tiri in carriera, di aver perso più di mille palloni, di aver sbagliato centinaia di canestri all'ultimo secondo. Ed è per quello che ha avuto successo.
Ecco, mi sembra che il mio posto qui sia ormai inutile. Sono un vecchio romantico, sono legato al Milan dell'ultimo ventennio e non riesco proprio a mugugnare ad ogni piè sospinto o a credere che questa squadra fallirà. La stessa che dopo il 2-2 di Milano, andò a vincere 2-0 a Monaco di Baviera solo due anni fa. Che demolì il Manchester United un mese dopo ricevendo i complimenti dell'UEFA. Che poi, come detto sopra e come tutti sappiamo, riconquistò ciò che aveva perso solo due stagioni prima. E Ancelotti poi che canta con i tifosi... Credo ancora in questa società - cosa posso farci?
Ad ogni modo, ringrazio ognuno di voi per le idee, la partecipazione, la disponibilità e soprattutto la pulizia d'animo che vi contraddistingue. Non vi conosco, non so neanche i vostri nomi, ma siete decisamente persone pulite. Oneste. Trasparenti. Senza schermi, senza pregiudizi, senza slogan da sbandierare o frasi fatte da sciorinare. Siete stati, per diversi anni, degli ottimi compagni di avventura. Però, se fate un piccolo sforzo, capirete che il mio viaggio deve fermarsi qui. Il calcio, ve l'ho sempre detto, non mi piace. Non mi interessa. Non riempie le mie giornate. Il Milan è qualcosa di diverso, però. E' una famiglia, un'idea, un modo di fare. E non ho intenzione di sputare veleno sulla tournee americana, sui mancati acquisti, su Seedorf che ritarda il cambio, sulla dirigenza. Perché questi uomini mi hanno emozionato così tante volte da meritare molta più pazienza, tolleranza e considerazione di quella che vedo intorno a me.
E se il Milan perdesse contro il Livorno continuerei a sorridere quando vedo Galliani. Continuerei a sperare in un goal quando gioca Inzaghi. Continuerei ad emozionarmi quando Seedorf o Gattuso o Ambrosini caricano i compagni. Continuerei a credere in questa squadra. In questa dirigenza. In questi colori. Il mio Milan, quello che vive nel mio cuore, è e sarà sempre intoccabile.
Grazie a tutti. Forza Milan.

10 commenti:

The Crow ha detto...

Avendo stilato personalmente la Carta del blog - ma questo senza volermi riservare chissà quali esclusivi meriti, semplicemente per dire che so bene quello che c'è scritto - posso dirti che sbagli.
E ti spiego subito il perché.
Anzi, in un gesto di estrema onestà intellettuale, faccio ancor prima una premessa che in parte ti potrebbe dare pure ragione, ma che ancor meglio illustra la situazione, come dire, "delicata" che stiamo vivendo.
Non ti nascondo, infatti, che proprio negli ultimi giorni ho pensato anch'io alla Carta e, di contro, al tono che ha preso invece questo blog. Sono stato preso dai dubbi, ho letto anch'io una contraddizione, cose che, del resto, non sono altro che lo specchio dei nostri sentimenti attuali nei confronti del Milan, permettendomi così di interpretare anche il pensiero degli altri partecipanti a questo blog da quello che ho letto negli ultimi tempi. Questo per dire che prendere in mano la Carta a mo' di esempio da seguire in questo momento appare un po' fuori luogo, per non dire - perdonami - ridicolo. E te lo dice, appunto, proprio colui che l'ha scritta. Sarebbe come se con un esempio un po' forte, ti trovassi di notte in un vicolo buio e fossi assalito da tre energumeni che ti vogliono fare la pelle: tu che fai, alzi il ditino e ti appelli alla legge, oppure reagisci in qualsiasi modo, che sia rispondere alle minacce o finanche tentare di fuggire? Oppure, se l'esempio non dovesse trovare il tuo gradimento, potremmo citare il massimo esempio di "carta" chhe ci riguarda, ovvero la Costituzione Italiana e quello che accade sovente da una parte politica all'altra, con alcuni che considerano "intoccabile" un documento di 60 anni fa: e dove sta scritto?
Anzi, è proprio la Costituzione a prevedere eventuali modifiche alla stessa, dimostrando così quanto i nostri "padri costituzionali" furono molto più acuti e lungimiranti dei politucoli che purtroppo attualmente ci circondano.
Ma questo non certo per paragonare la nostra Carta alla Costituzione, ci mancherebbe, più semplicemente per dire che i tempi cambiano, si evolvono e buon senso vuole che si tenga presente tutto questo e la mutevole realtà che ci circonda, tenendo presente, quindi, che quello che ci appariva come "oro colato" un anno fa, magari possa o, addirittura, debba essere modificato.

The Crow ha detto...

Ora, chiusa la premessa, questo non significa che la nostra Carta sia diventata "straccia", ma allo stesso tempo non possiamo far finta di ignorare il cambiamento epocale al quale ci è toccato assistere negli ultimi mesi. Tu potrai non essere d'accordo, certo, ma dove mai si era visto che il Milan sotto la presidenza Berlusconi si privasse del suo giocatore più forte? Dove mai si erano viste e, soprattutto, sentite tante frottole dalla nostra dirigenza? Dove mai si era visto un mercato così esangue a fronte di una squadra che andava necessariamente rinforzata e pure pesantemente? Dove mai si era vista una tale sequela di errori in ambito di programmazione estiva, al punto da sfiorare il dilettantismo? E l'elenco potrebbe pure continuare, purtroppo.
Tu citi i motivi per i quali tifi Milan e tutta la nostra gloriosa storia: bene, sono anche i miei, i nostri. Anzi, avendo purtroppo qualche annetto più di te, forse forse so un pochino meglio di te cosa significa tifare Milan e tutte le gioie e i dolori che abbiamo provato in questi anni.

Nella stessa Carta che citi c'è scritto che il nostro compito è "tifare, indipendentemente dal risultato (sul campo, aggiungo ora), sempre ed esclusivamente a sostegno dei nostri ragazzi".
Perfetto. E non è quello che facciamo?
Ma c'è scritto pure che "se per critica si intende 'analisi' (tecnica e tattica), fatta in maniera civile, costruttiva, intelligente e positiva, non solo i commenti in tal senso saranno più che ben accetti, ma costituiscono questi uno dei motivi principali della nascita di Milan Football Hall".
Bingo. E dov'è la contraddizione? Non c'è, ovvio.
Ed è proprio quello che sto/stiamo cercando di fare, sottolineando quasi giornalmente gli errori che da qualche mese a questa parte sta commettendo la nostra dirigenza e che ci hanno portato all'attuale situazione. Per il puro gusto di "sfasciare"? Non direi proprio, anzi: proprio per il bene infinito che vogliamo al Milan.
In questo, mi dispiace, il passaggio più brutto ai miei occhi di quanto hai scritto sta proprio nel paragonarci agli altri blog e al becerume che lì vi circola. Sei stato offensivo e, in più, scioccamente, superficialmente. Perché paragonare gentaglia che scrive "Via Dida" o "Galliani datti fuoco" a fini pensatori come Mavalà o ilPrigioniero (e non parlo di me, quindi) non è davvero da persona intelligente come te.

Detto questo, se solo ti azzardi ad abbandonare il Milan Football Hall, ti prendo per un orecchio e ti riporto qui. Sciocco.

Coccy ha detto...

Personalmente non trovo che i contenuti di questo blog siano caduti in contraddizione rispetto ai principi filosofici che lo hanno fatto nascere. Non trovo altresì che le critiche che leggo da qualche mese siano da paragonare agli insulti gratuiti che si trovano su altri blog in cui si augurano fratture varie ai giocatori e destini ancor peggiori alla dirigenza. Un conto è perdere - perché si può anche perdere- un altro invece e mettersi nelle condizioni di non vincere. Per quanto mi riguarda e per il mio modo di essere tifosa, mi è capitato di apprezzare maggiormente un Milan che perdeva con onore piuttosto che vedere una partita vinta, ma giocata male. Quello che si sta criticando in questo periodo, e ribadisco trattasi a mio modo di vedere di critiche fatte con cognizione di causa e non gratuite, è l'inversione di rotta di una dirigenza che ha fatto veramente tanto in questi anni. L'assenza di critica, in situazioni come queste, a mio parere, non è da assimilare ad un atteggiamento romantico, ma piuttosto ad una forma di integralismo che nulla ha a che vedere con l'essere tifoso a prescindere. Non mi trovate d'accordo con la modalità adottata dalla dirigenza di gestire il nuovo Milan perché non ho visto trasparenza e onestà intellettuale. Ma continuo a tifare Milan, a sperare, ma non sorrido sempre quando apre bocca il signor Galliani e questo non significa che dimentico quello che ha fatto.
Continuare a sostenere le proprie idee anche quando ci si trova isolati è buona cosa. Soprattutto se si ribadisce che si ha a che fare con gente onesta. Allora perché andarsene, Astoria?

AstoriaRecords ha detto...

Innanzitutto mi scuso con voi per una cosa. Non penso, e se l'ho scritto di getto me ne dispiaccio, che questo blog sia la fotocopia della merda che circola su internet. Credo che mi conosciate abbastanza per capirlo.
Allo stesso tempo, però, mi ricordo che questo blog è stato un po' come l'America per i poveretti che fuggivano dall'Inghilterra - una terra di libertà, di speranza, di cambiamento.
L'anno scorso, dopo un'estate pressoché identica a questa, il Milan partì con due sconfitte consecutive. Qui dentro si parlava di scudetto. Poi ci fu lo sciagurato pareggio con il Lecce che spense le ambizioni rossonere. Quest'anno è bastata una sconfitta, peraltro - e non potete non riconoscerlo - assurda nelle sue modalità (capita una volta nella vita) per gettare tutti nello sconforto. Capisco che voi possiate non condividere le scelte societarie, che possiate credere che il Milan si sia indebolito, che con questa squadra non si va da nessuna parte, che la dirigenza stia prendendo i tifosi per i fondelli, che si cerchi di non vincere. Ok, lo rispetto. Purtroppo per me non la vedo così.
Non è integralismo, figuratevi. Avete visto come negli ultimi mesi ho scritto sempre meno. Non è romanticismo stupido, neanche. E' che ho visto il Milan risorgere talmente tante volte da credere ancora in questa società e in questa squadra. E' che non ritengo verosimile che Berlusconi e Galliani abbiano deciso di fregarsene del Milan, di lasciarlo andare alla deriva, di farlo morire. E' che so che l'orgoglio conta più dei nomi in campo. Che la fame di vittorie supera ogni invidia. Che senza Costacurta e Baresi ne abbiamo dati quattro al Barcellona strafavorito. Che quando tutti hanno dato il Milan per spacciato, il Milan ha vinto.
Mi rendo però conto di una cosa. Avessimo vinto, negli ultimi vent'anni, quanto Inter, Juventus, Roma, Bayern, Real, Barcellona, Manchester, Chelsea e tutte le altre, saremmo felici di Huntelaar e Thiago Silva e non ci dispereremmo per una sconfitta alla seconda giornata o per aver ceduto Kakà. Purtroppo abbiamo alzato troppi trofei, comprato troppi campioni, vinto troppe partite per "accontentarci". Pensateci, il Manchester United ha perso i suoi due pezzi migliori (C. Ronaldo e Tevez), ha acquistato un vecchietto malconcio (Owen) e un ecuadoregno semisconosciuto (Valencia) per rimpiazzarli, ha perso alla seconda giornata contro il Burnley disputando una partita orripilante e prima ancora la Supercoppa. Eppure, i tifosi ci credono ancora. Non si sentono traditi dalla dirigenza. Non si sentono presi in giro quando allenatore e società parlano di possibilità di vittoria in Campionato e Coppa, non si incazzano quando le cose vanno male.

AstoriaRecords ha detto...

Mi rendo anche conto però dell'assurdità, agli occhi di moltissimi, forse tutti, delle mie posizioni. Dell'unicità, probabilmente folle, della mia visione. Del resto, se queste sono le mie idee, cosa posso farci?
E' per questo che preferisco abbandonare adesso. In questo blog siamo cinque persone. Se le mie idee sono diametralmente opposte dalle vostre, che sono molto simili tra loro, non credo che si possa creare nulla di costruttivo. Sarebbe un continuo scontro. Come lo è stato nelle ultime settimane. Per carità, non voglio convincervi a cambiare idea - non è nella mia natura. Però non mi sento neanche a mio agio ad essere l'unico che la vede in un modo. Vorrebbe dire che ogni mio post, ogni mio commento sarebbero oggetto di critiche. Costruttive, intelligenti, educate. Però sento che mi passerebbe la voglia di manifestarle. Che senso avrebbe, uno contro quattro? E' brutto da dire, ma non vedete che ormai qualunque cosa io scriva non è condivisa da nessuno? Mica è un problema, però diventa un puro esercizio stilistico da cui né io né voi possiamo trarre giovamento. Al contrario, senza di me potrete portare avanti con il solito garbo le vostre idee. Un blog è un posto di confronto, mi risponderete. Vero. Ma se la forbice tra chi la pensa in un modo e chi in un altro è così ampia, è più educato fare un passo indietro. Non voglio diventare un bastian contrari la cui Weltanschaaung è considerata integralismo, prosciutto sugli occhi o romanticismo becero. E sappiate che ho solo belle parole per descrivervi. Quindi, nessun rancore.
Ad ogni modo, grazie.

ilPrigioni3ro ha detto...

Astoria sono rammaricato della tua decisione però ti chiedo di ripensarci o quantomeno di aspettare un po prima di abbandonarci definitivamente. Mi unisco al commento di Coccy: io credo che qua dentro a differenza di altrove il dialogo e, come accade adesso il confronto civile, sia sempre fonte stimolante per guardare le cose sotto molteplici punti di vista, e conseguentemente rifletterne.
Per favore, non farci mancare il tuo valido pensiero.

Coccy ha detto...

Caro Astoria, scusa se mi permetto, ma l'assurdità non sta nei tuoi commenti postati qui, ci mancherebbe, ma casomai, permettimi di scriverlo, nella tua intenzione di abbandonare la nave. Io non scrivo da mesi e ti assicuro che non ho notato una forbice così ampia tra quello che scrivi tu e quello che scrivono gli altri. Se non ci fosse contraddittorio che senso avrebbe scrivere su un blog? A quel punto ognuno si terrebbe le proprie idee e si limiterebbe a bearsi delle stesse. E poi senti una cosa, sai che bello sarebbe alla fine del campionato poterti dire: avevi ragione tu! Tra persone che nutrono stima reciproca non c'è nulla che possa fare più piacere. Non trovi? Mi unisco a Prigioniero e a Crow chiedendoti di non privarci del tuo valido pensiero.

The Crow ha detto...

Non capisco.
O, meglio, posso anche arrivare a capire il tuo "disagio" nel trovarti tra persone che non la pensano come te (cosa comunque a mio avviso vera solo in parte), ma da qui a decidere di abbandonare la nostra frequentazione è cosa che va al di là della mia comprensione. Sarò limitato io...
Non capisco che visione abbia tu di un blog, anche di quello migliore al mondo come questo, visto come - per usare le tue stesse belle parole - "una terrà di libertà, di speranza, di cambiamento". Perdonami, ma dove starebbe la libertà nel non scrivere quello che realmente si pensa? In più, come da te stesso giustamente rimarcato, qui fatto sempre in maniera "civile, costruttiva, intelligente e positiva", giusto per ricordare ancora la nostra Carta. Allora, per usare un'estrema semplificazione, dovremmo riempire il Milan Football Hall di post tutti uguali dal titolo "Forza Milan", dove tutti debbano essere d'accordo e allineati nei loro commenti? E che senso avrebbe?
Chi dice che non si ha più fiducia in questa squadra, in questa società, in questi uomini? Siamo qui a scrivere ogni giorno con sempre la speranza nel cuore, no? Quante volte ho scritto io stesso di avere la sincera speranza di sbagliarmi e di essere contraddetto alla fine del campionato? Però, allo stesso tempo, gli errori commessi sono sotto i nostri occhi e, purtroppo, sono fatti, non opinioni.
Poi, ognuno può avere la propria interpretazione dei fatti, ovvio, ma non si può continuare a negare la realtà.
Tu, ad esempio, fai l'esempio dell'estate scorsa: bene. Venivamo da una stagione ancora peggiore di quella appena trascorsa, verissimo. Però non si era venduto Kaka' e, in più, erano arrivati Ronaldinho (per quanto cotto e bollito), Flamini e, infine, era tornato pure Sheva. Come fai a paragonare l'estate scorsa a quella di adesso? Come dice Coccy, avevamo cominciato il campionato malissimo, ma che partita si era vista con il Bologna alla prima di campionato? Per questo si parlava di scudetto qui. Al contrario, è vero che un derby come quello di sabato scorso si perde una volta nella vita (l'ha detto lo stesso Mourinho), ma è il COME si è perso con una squadra ed una panchina allo sbando che non si era mai visto. Tu non la pensi in questo modo? Benissimo, e dov'è il problema?
Mi paragoni il Manchester United, ma, perdonami, loro hanno giocato la Finale di Champions a maggio, noi siamo stati eliminati dalla UEFA a febbraio. Quando hanno venduto Cristiano Ronaldo, hanno messo su un comunicato chiaro come la luce del sole che motivava la scelta (ricordi, ne abbiamo parlato anche qui?), non hanno dichiarato a gennaio che Ronaldo avrebbe rispettato il contratto, che sarebbe stato incedibile e via frottolando.
A te sembra la stessa cosa? Benissimo, e anche se così fosse, dov'è il problema? Perché ti rifiuti di discutere di questo? Io o noi non possiamo scriverlo?
In ogni caso, al di là della mia "tirata d'orecchie" di prima (che spero tu abbia apprezzato nella sua manifestazione di affetto e di stima sottintese), mi unisco anch'io al Prigioniero e a Coccy nell'invitarti a ripensarci nella tua decisione: Milan Football Hall non può fare a meno di te.

mavalà ha detto...

Inaspettato, assolutamente.

Senza offesa, non é il mio pensiero, ma mi è venuto in mente il detto che "se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, o vale poco l'uomo, o valgono poco le sue idee".

Ora il mio pensiero: ti ritengo un prezioso punto di riferimento, Astoria.

Perché guardi le cose con l'occhio della storia.

E l'occhio della storia dice, inequivocabilmente, che questo milan, quello berlusconiano, è qualcosa di straordinario, ineguagliabile.

Ma anche i grandi imperi decadono, e a me, come forse agli altri, sembra iniziato il periodo della decadenza.

Poco male, è "solo calcio", ma ne soffriamo, evidentemente.

E la sofferenza è data dall'amore per questa squadra.

Spesso però, e proprio la storia ce lo insegna, un singolo "visionario" analizza gli eventi con lucidità superiore a quella di tutti gli altri.

Se fosse il tuo caso?

Sarebbe per il blog perdita inaudita.

The Crow ha detto...

Non sarei stato in grado di esprimere quello che penso in maniera migliore di quanto scritto da Mavalà.
Sono d'accordo parola per parola, persino sulle virgole.