martedì 1 settembre 2009

Grande, Grosso e... dal Lione

Alla fine, all'ultimo minuto utile di calcio mercato, la Juventus si è portata a casa pure Fabio Grosso. Classe 1977, 32 anni da compiere il prossimo novembre, pagato un paio di milioncini di Euro e un contratto triennale da 1,2 a stagione.
Domanda retoricissima: ma vista l'impossibilità (?) di arrivare ad un terzino sinistro con la girandola di nomi alla quale abbiamo assistito e poi tutti puntualmente smentiti, uno così proprio non avrebbe potuto farci comodo? In più, era anche un ex interista lasciatosi "male" con il club di via Durini e avrebbe, così, potuto continuare la bella tradizione a noi favorevole di ex neroazzurri passati in rossonero.

Ma è inutile continuare a sparare sulla croce rossa e nera di questi tempi. Basta leggere l'editoriale di Alfredo Pedullà su TuttoMercatoWeb, che meglio non avrebbe potuto descrivere lo stato confusionale in cui versa la nostra società. L'articolo intero potete leggerlo qui.
Questo l'inizio che ci riguarda direttamente:

"E' stato un lunedì pazzesco, bello, intenso. In una parola: emozionante. Chi dice che il mercato non ha regalato scintille, malgrado un periodo di grande difficoltà economica, dice il falso. Se pensiamo alla Juve (Felipe Melo-Diego-Grosso), all'Inter (pirotecnica), al Napoli e al Palermo, al Genoa e alla Sampdoria, dobbiamo per forza arrivare alla conclusione che è stato un mercato molto vivo. Chi ha dormito è stato il Milan: neanche la batosta nel derby ha fatto pensare, o intuire, che sarebbe stato necessario almeno un rinforzo sulla fascia. Vedere Jankulovski che fa l'esterno senza un minimo senso dell'orientamento (diagonali, cosa sono le diagonali?) fa male al cuore. Vedere Seedorf senza gli scarpini in panchina fa male alla salute di un popolo – quello rossonero – che sta perdendo (ha perso) il senso dell'orientamento. Dicono: ma Seedorf aveva problemi muscolari, doveva restare libero e rilassato. E dove è scritto? Se aveva problemi, doveva restare in tribuna. Era forse una prescrizione medica inserirlo nella lista dei convocati? Se sei nella lista, sei disponibile, abile e arruolato. Al Milan e al Canicattì. A maggior ragione al Milan. Gattuso ha perso la testa e ha esagerato, bestemmiando come un turco. Ma Galliani non se la può cavare con la richiesta di una relazione: deve soprattutto memorizzare quanto accaduto e pensare che non si ripeta più. Io non vedo il Milan fuori dalla zona Champions, lo vedo in eterna confusione dal punto di vista dell'immagine, delle strategie, della coerenza".

Più chiaro di così...

6 commenti:

AstoriaRecords ha detto...

Apprezzo quasi tutto, ma Grosso è peggio di Jankulovski.

AstoriaRecords ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
The Crow ha detto...

Vero. Ma almeno così avremmo avuto due mezzi giocatori che ne facevano uno (battutona).

AstoriaRecords ha detto...

Ecco, appunto. Un conto sarebbe stato prendere Cissokho, ma avessimo preso Grosso, saremmo stati giustamente presi in giro per l'ennesima pippa over trenta portata a Milanello.

ilPrigioni3ro ha detto...

E di Dzemaili ne vogliamo parlare? Avrebbe fatto comodo, come altri giocatori presi dal Parma stesso.
Ma il Parma ha un progetto. Noi? Solo quello di non spendere più di 15 mln. complessivi a quanto pare.

The Crow ha detto...

Sono completamente d'accordo con te, Prigioniero.
Dzemaili non è altro che uno dei tanti giocatori in circolazione che il Milan, se solo avesse voluto, si sarebbe potuto portare a casa per dare almeno una mezza boccata d'aria fresca alla rosa.
Non stiamo parlando di fuoriclasse, ovvio. Ma noi a furia di pensare "in grande", alla fine non prendiamo nessuno. E sai qual è la sinistra impressione? E' che la dirigenza agisca anche, se non principalmente, per "appeal" del giocatore da acquistare. Devono avere "una faccia", essere "un personaggio" per poter vestire la maglia rossonera. Devono poter portare anche un ritorno di "immagine" e quindi economicamente "vendibile", per farla breve.
E ne è la dimostrazione il come Galliani gongoli ogni estate al Workshop annuale che presenta tutti gli sponsor del Milan. Lo senti parlare di "brand", di "mission" e poco importa se poi per incassare più soldi si siano portate a casa negli anni operazioni da brivido ed ex giocatori come Rivaldo, Ronaldo, Vieri, Sheva II e Ronaldinho. La stessa operazione Beckham, finita in parte bene solo grazie alla straordinaria professionalità del britannico, non è altro che l'eccezione che conferma la regola.
E' un discorso bruttissimo e che mai avrei pensato di fare soltanto tre mesi fa. Ma un conto è essere una società simbolo che non vende le proprie bandiere, i propri simboli, acquista giovani come Kaka' e Pato (giusto per fare due nomi) e, a tutto questo, aggiunge anche il giocatore che ti porta lo sponsor in più, un conto è ribaltare completamente la situazione, azzerare venti e passa anni di valori, vendere il giocatore più forte che si ha a disposizione ed affidarsi alle controfigure di campioni che furono.
Quanti bravi giocatori, ma senza "appeal" ci siamo persi così per strada? A me viene in mente uno come Rocchi, ad esempio, che negli anni scorsi, dall'Empoli, sarebbe venuto a piedi a Milano a vestire la maglia del "suo" Milan. E quante situazioni ci avrebbe risolto uno così? Oggi avrei preso uno come Quagliarella, che naturalmente fa storcere il naso ai benpensanti milanisti, ma è gente giovane, ambiziosa, affamata.
E, invece, se tutto va bene a gennaio ci ritroveremo di nuovo Beckham. Questo è il "progetto" Milan?
Questa la "pianificazione" della società?
Quei quattro giovani che ogni tanto si affacciano dalle parti di Milanello, non sappiamo valorizzarli, li bruciamo. Mi spiegate perché ci siamo sbarazzati di Cardacio e Viudez dopo neanche un anno? Mattioni? Sei mesi e via? Dare loro un minimo di tempo no, eh?
E si potrebbe continuare all'infinito, purtroppo.