sabato 5 settembre 2009

La testa nel pallone

"L'ottimo rendimento di Cissokho al Lione conferma che avevamo visto giusto".

Onestamente, come si fa a commentare una dichiarazione del genere?

In più, vista la necessità di un terzino sinistro, si chiede ora a Kaladze di adattarsi al ruolo, con il georgiano che - poveraccio - dopo aver passato gli ultimi anni a litigare con Ancelotti per non essere dirottato sulla fascia in un ruolo non suo, adesso si dice comunque disponibile a far fronte alle necessità del "suo" Milan. Onore a lui.

Ma è questa, dunque, la "programmazione" della società?

Certo, se si volesse dare ascolto anche solo al 10% delle voci che sono circolate sempre più insistentemente negli ultimi giorni circa la possibile cessione della società da parte di Berlusconi, beh, allora tutto sarebbe un po' più chiaro, purtroppo.
Ma probabilmente fortuna vuole che proprio questo fine settimana ci sia la sosta del campionato per l'impegno della Nazionale, in modo tale da dare la possibilità a tutti noi milanisti, dal presidente in persona fino al più becero dei tifosi rossoneri, di rifiatare un attimo e valutare magari le cose con un minimo di serenità in più.

Naturalmente, solo ed esclusivamente per il bene del Milan.

5 commenti:

AstoriaRecords ha detto...

In effetti la frase di Galliani, a prima vista, risulta piuttosto ridicola. Se ci pensate, però, il Milan aveva effettivamente acquistato Cissokho. Dopo le visite mediche furono riscontrati dei problemi. E allora lo rispedirono al mittente. Ad ogni modo, il fatto che i rossoneri fossero arrivati per prima ad un campione del genere, significa che il club ha ancora un suo prestigio. Personalmente, e data la condizione dei nostri terzini, io l'avrei volentieri portato a casa. Evidentemente la società ha preferito rinunciare. Chissà cosa c'è dietro...

AstoriaRecords ha detto...

Sulla vendita del Milan.
Io non credo che il Milan sia in vendita. Sarebbe una sconfitta personale per il Premier, che dato l'ego smisurato - e su questo nessuno può darmi torto - non credo abbia voglia di rinunciare al giocattolo che l'ha reso il presidente più vincente della storia di questo sport. Secondo me, peraltro giustamente, in vista di una austerity dettata dall'UEFA, la società ha deciso di autofinanziarsi. Ripartire scoprendo i giovani - cosa che il Barcellona fa ormai da più di dieci anni - e investendo sulla costruzione di uno stadio di proprietà.

mavalà ha detto...

Beh, la frase di Galliani è abbastanza inopportuna.

Vero, avevano scoperto un altro campione in erba.

Ma l'averlo scoperto, portato a casa e poi rispedito al mittente chiedendo sconti causa problemini fisici, non è da grande squadra.

Perlomeno queste cose non si fanno alla luce del sole...

Sulla vendita del Milan, credo anch'io che allo stato attuale sia improbabile: il Milan è valutato circa 1 miliardo di Euro; vi immaginate un presidente del consoglio che si intasca, con un'unica operazione commerciale, una cifra del genere?

A meno che non ci siano dietro altre questioni, tipo il divorzio, che impongano una scelta del genere...

ilPrigioni3ro ha detto...

Sono contento di ritrovarti ancora caro Astoria :-)
Io penso che Galliani in primis ci sia rimasto male per il mancato affare Cissokho, e anche se può sembrare una frase inopportuna conferma ancor di più questa mia ipotesi. Alla luce degli avvenimenti intercorsi è chiaro che la decisione, o meglio la non decisione, deriva dalla stretta ai cordoni della borsa.
Peccato perchè ho l'impressione che abbiamo perso un ragazzo che si affermerà.
Sulla ipotetica cessione anche a me sembra una cosa improponibile ma se questo deve ahime accadere mi auguro con tutto il cuore di non finire in mano libica.

AstoriaRecords ha detto...

Anche io sono contento di averci in parte ripensato, caro Prigioniero. Resta però un fatto, che non dipende da voi. Se il Milan dovesse cambiare proprietà e quindi mentalità (ogni anno spendere a più non posso per comprare nomi su nomi) mi dedicherei unicamente, come già faccio in modo vorace, a seguire i "miei" Chicago Bulls e New York Yankees. Il Milan diventerebbe un dolce ricordo di gioventù. La fiaba per cui "passano gli uomini, ma il Milan durerà per sempre" è una stronzata. Il Milan che ho sempre tifato lo amo proprio perché è gestito, allenato e condotto dalle stesse persone, da più di vent'anni. Quello è il mio Milan. Non un Milan arabeggiante.