sabato 26 settembre 2009

Cose che vorrei

Giocatori che diano garanzie assolute di rendimento non ce ne sono. Cristiano Ronaldo ha toppato una finale di Champions League, Messi ed Eto'o due semifinali, Kakà una finale, Ibrahimovic qualunque partita... e potremmo andare avanti a lungo.
Ora, dato ciò, figuriamoci quando si sposta la prospettiva sui giocatori di fascia media. Se almeno i grandi nomi hanno dalla loro piedi, tecnica, imprevedibilità, capacità di vincere le partite da soli, il blocco monumentale di calciatori che formano le rose delle grandi e medie squadre sono delle incognite pure.
Per loro le variabili in questione sono molteplici - psicologia, volontà, capacità di adattamento, ambientazione, timore del peso della maglia, situazioni personali, infortuni, mancanza di sicurezza. E ce ne sono infinite altre. Prendiamo uno come Oddo, ad esempio. Il miglior terzino destro della serie A per diversi anni. Segnava su punizione, su rigore, di testa. Crossava, tornava in difesa, non mollava mai. Al Milan è stato penoso. Jankulovksi? Voluto da mezza Europa ai tempi dell'Udinese. Arrivato al Milan, in quattro anni non ha combinato nulla di decente. Emerson. Baluardo della Roma, baluardo della Juventus, buono nel Real Madrid. Varcata la soglia di Milanello, si è rivelato un modestissimo giocatore. La lista è lunghissima, ma mi fermo qui.
Non credo che i tre calciatori in questione siano brocchi. Credo però che abbiano avuto diverse ragioni per cui le loro prestazioni a Milano siano state così scadenti. Ragioni che prescindono, appunto, dal loro valore assoluto come calciatori.
Ora, dare fiducia ad un calciatore che nel passato è stato bravo è cosa saggia. Però la fiducia non può durare in eterno. Esempi quali Ambrosini, "nato" calciatore a quasi trent'anni a causa dei continui infortuni (e pagato dal Milan per dieci anni), sono rarissimi. La realtà dei fatti, ahimè, è che i vari Pirlo, Seedorf e Gattuso hanno ingranato la quarta appena arrivati al Milan. Così come Milito nell'Inter, Cristiano Ronaldo nel Real Madrid, Ibrahimovic nel Barcellona.
Se nel passato ho mostrato livore, quasi odio verso certi rossoneri il motivo è questo. Non ce l'ho mai avuta con loro, figuriamoci. Credo che però, per il loro bene e per il bene della squadra, dovrebbero accasarsi altrove. Non tutti sono da Milan, non tutti stanno bene al Milan, non tutti esplodono nel Milan. I nomi? Bonera, Oddo, Kaladze, Jankulovski, Zambrotta, Borriello. Non so se cambiarli con altri gioverebbe alla squadra, ma credo che siano loro i punti dolenti di questa rosa. Oltre, come detto in altre sedi, ad un centrocampo che raramente gioca al meglio. Se Gattuso, Flamini ed Ambrosini continuano a dare un apporto sostanzioso, è anche vero che invece Pirlo e Seedorf sono troppo intermittenti per essere ritenuti titolari. Hanno fatto il loro tempo, non c'è nulla di male. Anche Michael Jordan si è ritirato.
Se l'idea originale di Leonardo era quella di una squadra corta, veloce, che pressava in modo asfissiante, che gli vengano dati giocatori adatti a una simile sfida. Altrimenti, sarà solamente un Milan ancelottiano - sebbene più vecchio, più stanco, più noioso. E a noi resteranno solamente sfoghi del Lunedì e disinteresse per la squadra già a Dicembre, se non prima.

4 commenti:

The Crow ha detto...

Beh, poco da dire.

Personalmente, pur comprendendo e in parte condividendo il tuo punto di vista, non sarei così drastico nei confronti di alcuni nostri giocatori, vedi ad esempio Oddo e Jankulovski con i quali, dopotutto, abbiamo vinto una Champions due anni fa.

Il problema a mio avviso è sempre quello e cioè che a giocatori come questi - i quali, comunque, certamente fuoriclasse non sono - non si siano affiancati elementi non dico per sostituirli, dal momento che come dici giustamente tu di campioni veri non è che ce ne siano chissà quanti in giro, ma almeno da fornire valide alternative.

In ogni caso, visto che ci troviamo nel discorso, penso che nel caso dei due giocatori citati ci troviamo di fronte a due casi simili ma opposti.

Ad Oddo, ad esempio, parere personalissimo, non si è data la fiducia necessaria dopo la stagione non brillantissima 2007/2008, quella cioè proprio dopo la vittoria di Atene. Voglio dire, dopo aver fatto il diavolo a quattro con Lotito per portarselo a casa nel gennaio 2007, perché andare a prendersi poi uno Zambrotta neanche un anno e mezzo dopo che, di fatto, relegava Oddo in panchina? Nei giocatori o ci si crede o non ci si crede, anche dopo una stagione opaca. Logico che poi Massimo abbia accettato di corsa il prestito al Bayern Monaco per la stagione scorsa. Ma tanto valeva, allora, cederlo a titolo definitivo, invece di ritrovarselo ancora quest'anno senza sapere fino all'ultimo giorno di calcio mercato che fine fargli fare. Professionista o no, con che stato d'animo può giocare oggi Oddo?

Discorso opposto, invece, come dicevo, per Jankulovski, nel senso che bene o male in questi anni non ha mai avuto "vice" degni di tal nome, ma sempre mezze alternative (Paolo Maldini che non giocava sulla fascia da dieci anni o lo stesso Kaladze che a sinistra non ci è mai voluto andare) oppure gente o troppo giovane o troppo vecchia (Favalli). Logico, quindi, che quando non hai concorrenza non sei portato a rendere al meglio.

In poche parole, quindi, o si è creata troppa concorrenza o nessuna.

Dove, allora, l'errore? Semplice: Zambrotta, pur riconoscendone ovviamente il valore (almeno quello dell'anno scorso), è stato un errore prenderlo. Uno dei tanti, spiace dirlo, di questa dirigenza negli ultimi anni che ha preferito spesso e volentieri, per non dire sempre, prendere più il "nome", piuttosto che guardare le reali esigenze della rosa.
L'anno scorso, quindi, al posto di Zambrotta bastava prendere due terzini che andavano a posizionarsi alle spalle di Oddo (Antonini ad esempio andava benissimo a destra) e Jankulosvki (uno qualsiasi dei giovani terzini sinistri che si vedono in Serie A, ma anche in B) per meglio equilibrare le cose.

Quanto a Leonardo, infine, poveraccio, già in un ruolo dal quoziente di difficoltà altissimo in quanto sua prima esperienza come allenatore, in più ha pagato e paga tuttora la confusione e l'immobilismo in sede di calcio mercato.
Io non so se Leo quando ha accettato la sfida di allenare il Milan a giugno avesse in mente di cominciare poi la stagione con questi uomini (mi permetto solo di dubitarlo fortemente), fatto sta che la società, anche qui, non ha saputo o non ha voluto agire in modo tale da mettere a disposizione del tecnico gli uomini richiesti. Leonardo non ha detto ieri che voleva giocare con la squadra corta, veloce e sfruttando di più le fasce. E con chi allora si pensava di mettere in atto ciò? Con Ronaldinho che regge venti minuti? Seedorf che ha 33 anni suonati e non si muove dal centro del campo, oppure con i nostri terzini che hanno una media di 32 anni?

Ecco, quindi, che come dici giustamente tu ci troviamo di fronte ad una scialba riproposizione del modulo ancelottiano: Leonardo questo lo sa, ma non ha potuto e non può fare altrimenti.

AstoriaRecords ha detto...

Con Oddo e Jankulovski abbiamo giocato una Champions League. Con Gattuso, Seedorf, Kakà ed Inzaghi l'abbiamo vinta. Permettimi di contestartelo.

The Crow ha detto...

Non ho capito il senso della "contestazione": se ti riferisci al fatto che i due in questione non siano stati "decisivi" nella Champions vinta due anni fa, si può anche discuterne, ma a Monaco, contro lo United e ad Atene c'erano anche loro o no?

AstoriaRecords ha detto...

Sì che c'erano. Però, onestamente, se ci fossero stati altri due a caso non sarebbe stato troppo diverso. Almeno secondo me.