lunedì 28 settembre 2009

Svegliatemi alla fine di Maggio

Aver visto il Bari che fa il Milan e il Milan che fa il Bari, sul suolo rossonero, ha creato sicuramente qualche scompiglio nelle menti di noi tutti. Già, perché al di là delle chiacchiere tecnico-tattiche, al di là delle scelte iniziali e dei cambi di Leonardo, al di là anche del fatto che qualcosa stia migliorando, seppur lentissimamente, la verità è che ieri sera il Milan avrebbe meritato di perdere non meno di tre a zero. Triste ma vero, come la canzone dei Metallica.
Innanzitutto permettetemi di dire una cosa. Finalmente una squadra italiana, Milan (e Roma di Spalletti ogni tanto) a parte, che gioca a calcio. Esattamente come contro l'Inter, il Bari infatti scende in campo a San Siro con l'obiettivo di far propria la partita. Di giocarsela. Non di rubare un pareggino o di limitare i danni. Pertanto, almeno per ciò che concerne lo spettacolo, il match risulta gustoso e appetitoso per gli appassionati.
Il problema è che per settanta minuti è il solo Bari che fa gioco. Rivas (che lo si compri domani) e Barreto sono due schegge di paura (altro che Abate) sulle fasce, i difensori contengono bene, i centrocampisti supportano la manovra. Cosa vi ricorda? Ovviamente, la scuola-Sacchi. Ossia il calcio moderno, che pochissime squadre praticano ma che è quello che ti consente di battere il Manchester 3-0 sotto il diluvio. Ognuno fa il proprio compito ma torna o avanza quando c'è l'occasione. Il movimento senza palla in fase offensiva e il pressing in fase difensiva scardinano le idee dell'avversario. Tutti quanti si sacrificano per il bene della squadra.
E badate bene, giacché questa giustificazione si è già sentita nell'ambiente rossonero, che non è vero che il turnover è comunque complesso quando si gioca ogni tre giorni. Il Bari, partita di Champions a parte, ha giocato esattamente le nostre stesse partite. E che non mi si venga a dire che ha una rosa più ampia di quella rossonera. Il Bari, semplicemente, è più organizzato. La partita, dunque, si può sintetizzare in poche parole. Primo tempo, buon Bari e pessimo Milan. Secondo tempo, ottimo Bari e discreto Milan (per quindici minuti, forse).
Insomma, se Storari ti salva cinque volte con altrettante parate pazzesche, non si può pensare di dare la colpa alla "manovra offensiva un po' statica". Cazzate. La verità è che il Milan non ha ancora un'identità di gioco. Sicuramente, non ha tutti gli interpreti necessari per quel tipo di gioco che Leonardo ha espressamente messo tra i propri desiderata a Luglio - velocità, squadra corta, pressing. E sentire ululare i media contro il povero Huntelaar, a cui saranno arrivati sì e no due palloni peraltro ingiocabili in quasi settanta minuti, è ridicolo. Huntelaar è un fenomeno. Ha segnato duecento goals in carriera. In più squadre. In più competizioni. Se al Milan non la butta dentro, imputargli delle responsabilità è quantomeno fallace, se non addirittura stupido.
Mi dispiace dirlo, ma si sente l'assenza di Kakà e Maldini. Il primo, benché sottotono nelle ultime stagioni, attirava gli avversari e permetteva ai compagni di proporsi. Il secondo trascinava la squadra nei momenti di difficoltà. Nè Ambrosini nè Gattuso sono all'altezza di sostituirsi a Paolo. Se fossi Galliani, gli chiederei di tornare per Gennaio. Non scherzo.
Ad ogni modo, sentire Leonardo che non si nasconde dietro ad un dito è una piccola soddisfazione. E' uno con le palle che vuol metterci la faccia, e questa è la dote che ogni leader deve avere. Gli è stata data una rosa con limiti evidenti, e probabilmente non può fare meglio di così. Secca dirlo, ma se non si vedrà da subito un'inversione di tendenza, si fa fatica ad immaginare questa squadra nelle prime quattro. E con l'Atalanta agguerrita di Conte, ancora senza vittorie, sarà una guerra.

9 commenti:

The Crow ha detto...

Sottoscrivo parola per parola, persino le virgole.

Mi dispiace solo di non essermi accorto che avevi appena postato tu e di aver "duplicato" le osservazioni con il mio post praticamente in contemporanea. Potrebbe essere un'idea metterci d'accordo in tal senso per il futuro.

The Crow ha detto...

Piccola, ulteriore postilla a proposito di Ambrosini e Gattuso: soprattutto per quanto riguarda il secondo, dopo aver visto l'ignominoso calcetto rifilato ad Alvares quando era ancora a terra, "reo" solo di averlo irriso e saltato per l'ennesima volta con un dribbling nel secondo tempo, davvero lo terrei "a riposo" fino a gennaio, con in più una bella multa per averci fatto vergognare con un atteggiamento a dir poco censurabile. E onore ad Alvares per non aver fatto sceneggiate, ma per aver semplicemente risposto con un sorriso...

AstoriaRecords ha detto...

Assolutamente.

AstoriaRecords ha detto...

Nota positiva in tutto questo? Un solo goal subito nelle ultime quattro partite. Almeno la difesa e il portiere ci salvano...

ilPrigioni3ro ha detto...

Ragazzi mi unisco alle vostre riflessioni.
E' un Milan preoccupante, imbolsito, senza gioco. E' chiaro che Leonardo il 1 giugno avesse un mente un'altra squadra, ma temo che sia stato vittima di promesse non mantenute e giocoforza si trova a spaccarsi la testa per cercare di comporre un puzzle ormai consunto.
Meno male che dietro la baracca sta in piedi, ma la trasferta a Bergamo, campo x noi sempre ostico, sarà molto pericolosa.
Francamente non so quale possa essere una variante tattica da sperimentare: forse con Silva recuperato si potrebbe pensare a schierare lui davanti alla difesa sgravando Pirlo dei compiti di copertura.
Su Huntelaar mi associo.

AstoriaRecords ha detto...

Scusate se ci ritorno, ma in effetti chi accusa Leonardo non capisce molto di calcio. Gli allenatori trasformano squadre molto buone in squadre vincenti o squadre molto buone in squadre non vincenti. Il Milan, tuttavia, non è una squadra degna di essere definita, almeno per ora, molto buona. Ha una buona rosa, tutto sommato. Questo è vero. Al contempo, però, ha una serie di elementi che, per un motivo o per l'altro, non le consentono di esprimersi al meglio. Inzaghi per l'età, i centrocampisti per età ed altri fattori, gli attaccanti per indebolimento dei centrocampisti, etc. Pertanto, a meno di una rivoluzione nella rosa, sarà veramente complesso ottenere qualcosa da questa stagione.

The Crow ha detto...

Beh, a onor del vero, qualcosina-ina-ina di suo ce l'ha messa anche Leonardo nella gestione della rosa negli ultimi quindici giorni. E' vero che sono errori di gioventù che possiamo ampiamente perdonargli e che, sostanzialmente, i risultati sarebbero stati probabilmente gli stessi visti gli uomini a disposizione, ma io qualche rotazione in più l'avrei comunque fatta, soprattutto per quanto riguarda Seedorf. Certo è che gli si sta chiedendo davvero di fare un matrimonio con i fichi secchi.
Nonostante questo, però, io una variante tattica che possa dare la "scossa" ce l'avrei, ma la svelerò solo mercoledì mattina prima della partita in Champions. :-)

AstoriaRecords ha detto...

Su Seedorf hai ragione, ma se fino a dieci giorni fa Ronaldinho era pessimo, Di Gennaro neanche veniva convocato e Pirlo era fuori condizione, chi dava un po' di qualità al nostro centrocampo?
Non lo dico per difendere Leonardo, ma ricordiamoci che Guardiola ha vinto una Champions con una squadra stracollaudata in cui sono stati inseriti altri campioni.

The Crow ha detto...

Beh, tanto per non andare troppo lontani, che ci voleva ieri ad alternare Ronaldinho e Seedorf, invece di farli partire contemporaneamente dal primo minuto?
Così facendo sono arrivati entrambi con la lingua penzoloni nel secondo tempo, senza nessuna possibilità di cambio, a parte, forse, Pato.
Sul Barcellona di Guardiola la differenza è, come dici tu, tutta lì: loro hanno avuto e hanno un progetto di squadra, noi no.