giovedì 24 settembre 2009

Il ritorno delle tenebre

Davvero brutta battuta d'arresto dei rossoneri ieri a Udine. E non tanto per la sconfitta di o a 1 portata a casa o finanche per la prestazione dei ragazzi complessivamente neanche poi così orrida, quanto per la dimostrazione lampante (qualcuno direbbe la "prova provata") di quello che purtroppo andiamo ripetendo ormai da luglio: la nostra di questa stagione è una squadra nata male per gli adii in contemporanea di gente del calibro di Maldini, Ancelotti e Kaka' e costruita peggio per non aver minimamente rinforzato una rosa già carente in più di un ruolo e con troppe incognite sulle quali dover fare, gioco forza, affidamento.

Con gli uomini attualmente a disposizione abbiamo al massimo la possibilità di schierare un undici titolare anche molto competitivo, se vogliamo, come quello visto a Marsiglia, ma è una squadra comunque "a tempo", che non è cioè assolutamente in grado di reggere il ritmo di una partita ogni tre giorni. I nostri "vecchi draghi", come li ha definiti Galliani, possono ancora battere chiunque, su questo non vi sono dubbi, ma il problema è che alle loro spalle c'è il vuoto o quasi o, perlomeno, nessuno in grado di dare loro il necessario cambio senza perdere eccessivamente in qualità e in quantità. Se poi a questo aggiungiamo che ci si mette anche Leonardo che mal sfrutta quelle pochissime alternative a disposizione, allora sono guai davvero. Esattamente, cioè, quello che è successo ieri a Udine.

Spiace dirlo perché Leo è una persona in gambissima e giusto ieri ne avevamo tessuto le lodi su queste pagine, ma contro l'Udinese ha praticamente sbagliato tutto o quasi. Ovviamente, la premessa è quella che conosciamo tutti, che nessuno meglio di lui e di Tassotti conoscono le condizioni dei ragazzi e tutto il resto. Però, da esterni, le domande che sorgono spontanee non possono che essere queste:

1) per quale motivo l'ottimo Abate visto contro il Bologna come terzino destro non è partito anche ieri titolare? Ricordiamo che il centrocampista campano ha poco più di vent'anni, gamba, cuore e polmoni per giocare con continuità e con profitto e, in più, è sicuramente tra i più in forma in questo momento. E allora? A maggior ragione, poi, quando al suo posto si vede il solito spento Oddo che, novello Cimabue, fa una cosa e ne sbaglia due...

2) OK, Jankulovski non è proprio il miglior terzino sinistro del pianeta, questo lo sappiamo, ma ricordo sempre che è l'unico che abbiamo in quel ruolo a poter giocare decentemente. La dimostrazione? Un inguardabile Zambrotta (non) visto ieri da quelle parti.

3) il centrocampo è il nostro tallone d'Achille, poche storie. Il più giovane dei titolari è Andrea Pirlo che giusto tre mesi fa ha compiuto trent'anni. Ma il problema non sarebbe neanche quello, se non fosse che l'unico a disposizione per sostituire il trittico titolare sulla mediana è Flamini che, quando va bene, rischia ogni gara di spaccare una gamba di qualcuno e quando va male ci lascia in dieci con tanto di cartellino rosso sventolatogli sotto il naso come è successo ieri. Su questo però, onestamente, Leonardo è dove ha avuto meno responsabilità.

4) Ne avute e molte, invece, nella gestione di Clarence. Come avevo anticipato ieri, Seedorf era probabilmente quello che più aveva bisogno di riposare dopo l'epica ed estenuante battaglia di Marsiglia ed ancora l'impiego quasi full-time tre giorni dopo contro il Bologna. Rivederlo partite titolare anche contro l'Udinese è stato un piacere durato giusto un quarto d'ora, per poi trasformarsi in una sorta di strazio che, poverino lui che non ce la faceva più e noi con lui, sembrava non avere fine. Domanda di sconcertante banalità: ma Ronaldinho proprio non poteva giocare al suo posto dall'inizio? E non lo dico perché il brasiliano avrebbe potuto darci chissà cosa, ma almeno avrebbe avuto il merito di permettere appunto a Clarence di giocarsi nel momento del bisogno l'ultima mezz'ora al meglio.

5) Stesso identico discorso per Inzaghi, con in più il fatto che Huntelaar qualche possibilità di giocare titolare la meriterebbe se non altro per una questione di fiducia. E invece, ancora SuperPippo dal primo minuto. E sei poi malauguratamente ci si dovesse trovare nella condizione di dover ribaltare un risultato negativo negli ultimi minuti, chi ce la risolve la partita? Non certo lui, ovviamente, che già ti è andata bene se ha retto per tutto il primo tempo.

Se poi a tutto questo aggiungiamo un Pato che sì, avrà pure vent'anni, ma non ne azzecca una che sia una, Gattuso e Pirlo che si aggirano come fantasmi a centrocampo e pure l'assenza di Thiago Silva al centro della difesa, beh, la frittata è servita.

Se vogliamo, la sorte non ci è stata neanche particolarmente amica ieri sera, sia nell'occasione del goal di Di Natale, con la palla finita giusto sui suoi piedi dopo il palo colpito da Isla, sia con il colpo di testa di Sandro Nesta su calcio d'angolo nel primo tempo finito giusto all'incrocio dei pali. Ma sono solo dettagli dal valore del tutto insignificante rispetto alla marea di problemi che ci portiamo dietro e che, se non si interverrà pesantemente già a gennaio, avremo per tutta la stagione.

Intanto, la Inter è già a tredici punti e di sei avanti a noi, il che dopo cinque giornate di campionato non mi sembra un cattivo risultato (ironia), mentre noi con i nostri sette punticini ce la giochiamo per una tranquilla posizione di poco sopra la zona salvezza.

Auspicavo ieri una prestazione che desse continuità alle ultime due positive partite e, invece, la continuità c'è stata nei dubbi in questa squadra che temo si stiano man mano trasformando in certezze.

1 commento:

AstoriaRecords ha detto...

Un mio eventuale post sarebbe stato una fotocopia del tuo, quindi mi limito ad alcune osservazioni.
Su Ronaldinho. La colpa non è, a mio avviso, di Leonardo. Non è in forma da due anni, ha giocato benino a Siena, poi il buio, mezzo pianeta lo considera un brocco. Se avesse messo Ronaldinho e fosse comunque finita zero ad uno? Chi si poteva aspettare una buona prova del dentone?
Su Oddo e Zambrotta. Le soluzioni sono molteplici. Antonini a sinistra, Flamini a destra, Abate a destra, Kaladze a sinistra con Onyewu centrale.
Sul centrocampo. Quando hai sette partite in un mese ti serve una rosa ampia. Il che non vuol dire ventisei giocatori di cui undici titolari e quindici panchinari, bensì significa cinque semi-inamovibili e quindici a rotazione.
Megastore Storari. Difficile sostituirlo con Abbiati a questo punto.
Huntelaar. E' lui la nostra punta. Non Inzaghi, che al contrario è l'uomo della provvidenza negli ultimi venti minuti e il match winner di Champions League. Che ciò sia chiaro a tutti.
Pato. Lo difendo. Fino a tre mesi fa giocava esterno sulla sinistra, con Kakà che prendeva palla, veniva attaccato e alleggeriva sul ragazzino che poteva così fare scorribande. Oggi il suo compito è pressoché lo stesso, sebbene non ci sia più Ricky. E purtroppo, nè Seedorf nè Ronaldinho sono in grado di garantire quel lavoro che Kakà era in grado di fare. Insomma, se appena riceve palla viene attaccato da mezza squadra avversaria, e se nessuno dei suoi compagni si libera, cosa può fare Pato? Dribblarne ogni volta otto e poi sperare di segnare? Mi sembra un po' irrazionale.
Leonardo. Ieri ha sbagliato molto. Oddo andava cacciato a fine primo tempo. Idem Zambrotta. Idem Seedorf. Abate, Ronaldinho, Huntelaar. 4-2-4 e ci provi. Tanto, tra rischiare di perdere tre a zero o di ribaltare il risultato e invece garantirsi al massimo un uno a uno se hai culo, meglio la prima.
Considerazione finale. Il Milan, quest'anno, ha gli stessi punti della scorsa stagione dopo cinque partite. Due vittorie, un pareggio, due sconfitte. E una vittoria in Europa. Cinque o più vittorie consecutive cambierebbero gli scenari, garantendo almeno la possibilità di centrare il terzo posto. Se però la storia si ripeterà, come io temo date le risorse a disposizione di Leonardo, penso che anche il posto Europa League sarà faticoso da raggiungere.