venerdì 16 gennaio 2009

Riccardino/2

Stamattina l'offerta del Manchester City per Kakà è salita a centocinquanta (150) milioni di euro. Più quindici milioni netti a stagione per il giocatore. I giornali parlano di un addio, le televisioni anunciano il divorzio, blog e siti internet già parlano dei possibili sostituti.
Ora, io non so e continuo a ribadire di non credere ad una dissoluzione del rapporto tra il Milan e il suo maggiore talento. Non in un Gennaio nevoso, non così, non per soldi. I rossoneri si sono creati un'aura magica proprio per aver sempre voluto tenere i propri campioni, a dispetto delle maxi offerte di sceicchi, petrolieri e immobiliaristi. Perché cambiare rotta proprio oggi?
Inoltre, Kakà ha rilasciato diverse recenti interviste a Milan Channel, al giornale rosa, al Corriere della Sera e ad altri quotidiani spiegando che lui è un'icona di questo Milan. Di voler diventare il capitano del Milan. Di voler invecchiare nel Milan. Non penso che l'abbia fatto per calmare provvisoriamente le acque, rischierebbe una figuraccia davanti a mezzo pianeta e lui non è tipo da volersi cacciare in certe situazioni. Io penso invece che l'abbia detto seriamente e serenamente. Del resto, perché rifiutare dodici milioni dal Real Madrid per accettarne soli tre in più (che per uno come Kakà sono briciole) da una squadra che rischia di retrocedere? Ve lo immaginate voi Ricky che vola in Inghilterra, non riesce ad integrarsi da subito (o magari si infortuna) e il City - in piena zona retrocessione - scende in Championship (la loro serie B). Cosa fa? Torna a Milano come Shevchenko? Si fa vendere al Real Madrid? Si fa un anno di serie B con la speranza, dopo due anni, di entrare in Champions?

20 commenti:

ilPrigioni3ro ha detto...

Non avrei mai pensato che il Milan di Berlusconi vendesse un giocatore per soldi; d'altro canto non mi sono mai illuso che Kakà potesse restare con noi per sempre.

Questa notizia si aggiunge alla scomparsa del grande Patrick (grazie caro Astoria): sono triste.

Detto questo però dobbiamo riconoscere sul fatto che se Berlusconi non ritiene più di dover metter mano al portafogli in maniera importante, è giusto riflettere se sia il caso di accettare: qusti soldi consentono di rafforzare la squadra nel suo insieme (sempre tenendo presente che va via il numero 1)

120/150 milioni sono tanti, forse troppi: nessun calciatore vale questa cifra.

E poi consentitemi la banalità: i giocatori passano, il Milan resta.

E Kakà potrebbe anche rifiutare il trasferimento: io non capisco perchè dovrebbe accettare il City e aspettare almeno altri due anni per rientrare in Champions.

The Crow ha detto...

E' molto semplice: questa discussione non ha luogo di esistere. E per due motivi semplici semplici.
Il primo è che, in venti e passa anni di presidenza Berlusconi, il Milan non ha mai e sottolineo MAI ceduto un suo giocatore importante/simbolo/bandiera. Al contrario, non ha mai impedito ad uno che volesse andarsene - vedi Sheva - di farlo, cosa completamente diversa. Ora, con le dichiarazioni d'amore "eterno" per questi colori rilasciate da Ricky l'altro giorno vi sembra questo il caso? Vi sembra che un ragazzo serio come lui si sarebbe esposto - per l'ennesima volta poi - in questo modo per poi andare a trattare con gli arabi? Non scherziamo.
Delle due l'una: o Ricky è il più grande attore dell'universo, oppure la società si è completamente rincoglionita. Perché se è vero come è vero il ragionamento di Astoria che per Kakà tre milioni di Euro in più sono briciole, pensate che bastino un centinaio di milioni per far tremare Berlusconi?
Su, non scherziamo.
Il secondo motivo, poi, è che non ho mai creduto a Mauro Suma. Anzi, a dirla tutta, non mi è mai stato del tutto simpatico, così, "a pelle". Ora, non ho visto la trasmissione "incriminata" di Milan Channel, ma personalmente non mi cambia niente.
Del resto, dichiarazioni ufficiali della società finora non ve ne sono state e, onestamente, farebbero anche bene a non farne, perché, se ricorderete, fu lo stesso Galliani a dire qualche mese fa che non ne avrebbe più rilasciate in tal senso, dal momento che non si può ribadire la stessa cosa all'infinito ed ogni volta smentire l'ennesima bufalata.
Per una volta, non sono d'accordo con Prigioniero: è vero che i giocatori passano ed il Milan resta, ma non Kakà. Non il giocatore più forte del pianeta, non il nostro futuro capitano. E' come se il Milan qualche anno fa si fosse privato di Baresi, di Maldini o, ancora prima, di Gianni Rivera.
Ci siamo riempiti per anni la bocca dell'orgoglio di avere una società "diversa", unica, l'ultima rimasta a credere in certi valori. E questo Berlusconi e Galliani lo sanno bene, potete giurarci. E volete che ora gettino tutto questo alle ortiche per via di un'arrogante offesa plurimiliardaria al buon gusto?
Se così fosse, ci troveremmo di fronte ad un evento epocale e, per quanto mi riguarda, la mia passione per il Milan finirebbe qui.
E non scherzo.

ilPrigioni3ro ha detto...

Crow, io sono d'accordo con te: è tutto vero quello che dici.
La domanda è: siamo alla fine di una filosofia?
Bene, se è così dobbiamo prenderne atto.
Io aspetto di vedere cosa accadrà: è comunque certo che il rapporto con Kakà si è incrinato.
Il fatto che la società dica "ci stiamo pensando" ci fa capire che l'era del nessuno è in vendita è finita.

The Crow ha detto...

Fermo, caro Prigioniero: quando la società ha detto "ci stiamo pensando"? Per bocca di Mauro Suma?
Non ci credo.

ilPrigioni3ro ha detto...

Ok, voglio darti credito,
però una notizia che arriva dal canale ufficiale ha il suo peso.
Oggi c'è la conferenza stampa di Carletto, stiamo a vedere cosa dicono.

The Crow ha detto...

Vero, ma sul sito del Milan non c'è mezzo accenno.
Aspettiamo pure gli sviluppi, ma sono certo che tutto si risolverà in una bolla di sapone.
Piuttosto, farei un'altra considerazione: i tifosi o pseudo tali divisi sull'argomento. Sul sito della barzelletta rosa subito è scattato il sondaggione: farebbe bene il Milan a cedere Kakà? Bene, più della metà ha risposto di sì. I soliti infiltrati neroazzurri?
Non lo so. Ma se così non fosse, odio essere volgare, vorrebbe dire che questi cerebrolesi non meritano davvero un cazzo.

mavalà ha detto...

L'impressione è che interverrà (come programmato?) Berlusconi, e raddrizzerà la situazione, da perfetto salvatore della Patria.

In generale, di gente indispensabile sono pieni i cimiteri. E Kaka non fa differenza.

Detto ciò, fossi il presidente del Milan, farei le mosse che, poco fa, ho detto di attendermi.

AstoriaRecords ha detto...

Per ciò che mi riguarda, dovessimo vendere Kakà per "tentare" di comprare giocatori presunti "bravi" nella speranza di "rifondare" la squadra, mi verrebbe il voltastomaco e smetterei di guardare il Milan. Se invece a Kakà dovessero davvero interessare quei tre milioni in più, che lo dicesse. L'importante è capire chi abbia scelto cosa.
Certo, andare in un club che rischia di retrocedere con la speranza che esso riesca in due settimane a convincere tutte le maggiori squadre europee a privarsi dei propri gioielli non è una mossa geniale. E a questo punto mi vengono in mente tante similitudini con il caso Balotelli. Come per il giovane attaccante interista, il cui fratello detta legge nel mondo calcistico, per Kakà esiste questa figura del padre-padrone che lo tratta come un giocatore dell'oratorio decidendo cosa deve fare e dove deve andare. E spesso, come accade per chi tenta di dare consigli, l'ingegner Bosco sbaglia.

AstoriaRecords ha detto...

Tra l'altro, mi sembra piuttosto ridicolo pensare che Ronaldinho abbia declinato l'offerta faraonica del Manchester City solo sei mesi fa. E oggi, invece, Kakà sarebbe pronto a prendere anche l'autobus per volare nella città industriale inglese. Mah.

The Crow ha detto...

Come sempre acuto, condivido il pensiero di Mavalà sul "colpo di scena" del nostro presidente.

In ogni caso, se così fosse e cioè ci trovassimo di fronte ad un "dietro le quinte" strategico da parte della società, credo comunque che la cosa sia stata gestita (molto) male: Ricky che tre giorni fa giura amore eterno alla maglia, Ancelotti che ieri ammette l'esistenza della trattativa e che la società sta valutando l'offerta. C'è qualcosa che non mi torna...
Se così non fosse, invece, e la società sta realmente valutando la cosa, beh, ribadisco quanto detto ieri e sono felice che Astoria la pensi esattamente come me: ne sarei profondamente disgustato e, ripeto, il mio amore per questi colori subirebbe un letale colpo d'arresto.
Boh, nonostante mi sforzi, ancora non riesco a crederci: in questo momento mi sembra di vivere in un quadro si Salvador Dalì...

mavalà ha detto...

Premesso che, per mia consuetudine, rifuggo da ogni cosa "morale" e da ogni moralismo, 150 milioni di euro per Kaka mi sembrano veramente immorali, ma anche non considerare l'ipotesi di incassarli, tutti quei soldi, per il solo cartellino di un giocatore di calcio, non mi sembra moralmente corretto.

In ogni caso il calcio, e soprattutto il calciomercato, è molto cambiato, e pure la nostra amata società deve adeguarsi.

Certo che Kaka al city un altro pallone d'oro mi sa che se lo scorda, a meno di un grande mondiale (che comunque poco avrebbe a che fare con il suo, eventuale, trasferimento).
Si vedrà se Ricki ama più i soldi o il calcio (non come sinonimo, sempre valido, di milan, ma come sport e gioco di squadra)

The Crow ha detto...

Perdonami, sarò rimbambito io (cosa molto probabile), ma non ho capito il tuo discorso sulla moralità: riterresti immorale non accettare tutti quei soldi?

AstoriaRecords ha detto...

In tutta questa vicenda, comunque vada a finire, sto dalla parte di Kakà. Perché? Perché non credo che i tre milioni l'anno in più offerti dal Manchester City siano in grado di convincerlo ad attraversare lo stretto della Manica. Punto. E anche se dovesse scappare per quei tre milioni, me la prenderei con il Milan incapace di fare una controfferta al giocatore. La verità di tutta la vicenda è che se Kakà dovesse andarsene, il colpevole sarebbe proprio la società. Rea di aver voluto "svendere" (proprio così, Kakà non ha prezzo, altro che centoventi milioni di euro) il suo pezzo più pregiato per "ricostruire" acquistando mezza Europa - che poi non è mica detto che ti vendano (anzi, molti potrebbero alzare i prezzi dei loro giocatori proprio per fregarci). Insomma, credo alle dichiarazioni di amore di Kakà rilasciate solo quattro giorni fa. Quello che mi spaventa è l'immobilismo della dirigenza, che in un momento così delicato non ha lasciato intendere nulla. Vuole trattare? Kakà è incedibile? L'offerta è troppo bassa? Mi piacerebbe conoscere le posizioni di Berlusconi e Galliani in materia.

The Crow ha detto...

"...il colpevole sarebbe proprio la società. Rea di aver voluto "svendere" (proprio così, Kakà non ha prezzo, altro che centoventi milioni di euro)..."

Quanto ti voglio bene.

AstoriaRecords ha detto...

Anche io Crow.
E un'altra cosa va aggiunta. Non si può non ricordare quanto Berlusconi tenga alla propria immagine. Ora, con elezioni alle porte (e in generale), credete veramente che abbia voglia di farsi fregare da uno sceicco arrivato dal deserto? Ricordate le parole del Presidente solo pochi mesi fa. "Calderon non può credere di venire a Milano con i suoi soldi e comprare i miei campioni".

The Crow ha detto...

Appunto.
Però, anch'io come te (e con noi credo ancora tanti, tantissimi milanisti) rimango sbigottito dall'atteggiamento della società: giusto ieri, dicevo che faceva bene a non dire nulla in merito, ma dopo la conferenza di Carletto, cosa diavolo aspetta a mettere la parola FINE a questa vicenda?
E poi, tutto questo alla vigilia della partita con la Fiorentina?
Mah.

AstoriaRecords ha detto...

Secondo me stasera sarà tutto più chiaro. Credo che Kakà non potrà far finta di nulla. E in base al suo comportamento, potremo evincere quale sarà l'esito di questa storia di metà inverno.

AstoriaRecords ha detto...

Berlusconi ha appena detto che sarà difficile convincere Kakà a restare a Milano vista l'offerta economica del Manchester City. Questo vuol dire due cose. Che la società ha voglia di venderlo ma non vuole assumersi responsabilità per cui fa capire che Ricky è mosso dai soldi. Oppure che a Ricky quei tre milioni l'anno in più cambiano davvero la vita. In ogni caso, mi rattristo.

AstoriaRecords ha detto...

Correzione. Al City Kakà guadagnerà il doppio rispetto a quanto il Milan gli offre. Trattasi, per un contratto quinquennale, di quaranta milioni di euro. A questo punto lo scenario muta drammaticamente. Come ha detto Berlusconi, sta a Kakà scegliere cosa fare. Certo il Milan non può raddoppiargli il contratto e poi doverlo raddoppiare ad ogni giocatore. I bilanci, pure anche se in modo elastico, vanno rispettati.

mavalà ha detto...

In parte ritengo immorale non prendere in considerazione l'ipotesi di privarsi di un calciatore per 150 milioni di euro.
Poi, tra prendere in considerazione l'ipotesi di venderlo, e venderlo, c'è differenza.

Il silenzio della società mi sembra prodromico all'intervento risolutore del capo.
Sempre e solo sensazioni, ovvio, ma continuo a pesarla così.

Comunque, per quanto appena detto, e per quanto scritto prima, una buona parte di responsabilità, nel caso di addio, la darei al calciatore; che le dichiarazioni non seguite dai fatti a me non fanno nessuna impressione.