lunedì 19 gennaio 2009

Uno spiraglio di luce

Non sarà vero al 100%, ma di certo è la cosa più verosimile che ho letto nel mare di stupidaggini in questi giorni. Leggete qui.

Dunque, i conti cominciano a tornare e ora anche le dichiarazioni di Berlusconi prima e di Galliani poi acquistano un senso compiuto. Non poteva essere, infatti, che nel giro di 24 ore si fossero tutti bevuti il cervello.
Anzi, dirò di più. Se le cose dovessero stare così come descritto nell'articolo della rosa, allora non ci penserei su due volte e al posto della dirigenza non farei neanche avvicinare in sede il caro ingegner Bosco. Ma stiamo scherzando? Io capisco tutto, sono stato il primo a dire pochi giorni fa che avrei immediatamente smesso di tifare Milan se avessero soltanto preso in considerazione l'idea di cedere Kakà, ma davanti ad una nuova richiesta di aumento dello stipendio poiché stimolati dalle avances del City, quando l'ultimo rinnovo è avvenuto sei mesi fa e con tutti i soldi che attualmente prende il buon Ricky, beh, allora questo cambia completamente le cose. E, intendiamoci, so di essere particolarmente drastico in certi giudizi, ma in questo caso reputo non meno "colpevole" Ricky del padre. Perché va bene la famiglia, va bene il rispetto, va bene tutto, però se mio padre esce di cocomero e vuole interferire nelle decisioni della MIA vita volendomi convincere a prendere una strada che io NON voglio prendere, beh, tanti saluti, caro papà. Ma non ho capito, in campo ci scendo io o ci vai tu? Ma perché dovrei andare a vivere in una città che è dieci volte più brutta di Milano? Solo per soldi? Ma perché, NOVE MILIONI DI EURO ALL'ANNO non bastano e tutti i soldi che attualmente ci guadagni pure tu, caro babbo?
E' vero che Ricky non vuole lasciare il Milan così come del resto non si può non credergli viste le dichiarazioni di amore "eterno" di mercoledì scorso? Benissimo. Avrebbe dovuto dirlo e ribadirlo ancora una volta e mettere un bel bavaglio al padre, perché non può non esserci un limite alla decenza.
Allora sì che ha ragione Galliani quando parla di considerazione del particolare momento economico che tutto il mondo sta vivendo. E anche il discorso sulla gestione della società è ora  molto, ma molto più chiaro, perché è ovvio che gli altri giocatori nel vedere che si accetta un rinnovo contrattuale ogni sei mesi pur se richiesto dal loro collega più forte, beh, perché dovrebbero rinunciare a bussare alle casse della dirigenza anche loro?

Certo, è stata molto utile e simpatica l'intervista a Giorgio Armani di ieri per meglio comprendere come sia l'intero sistema delle cose attualmente pompato oltre ogni limite. Perché senza cadere in falsi moralismi, se un attore guadagna milioni per un solo film, oppure, come osservava il nostro stilista, un fotografo arriva a guadagnare 450.000 Euro per una sola giornata di lavoro, non ci si può poi stupire di tutto il resto. Certo - proseguiva ridendo sempre Armani - a questo punto, per via di questo sistema così "corrotto", se fossi in Galliani venderei tutto il Milan. Perché senso ha poi cedere uno dei maggiori simboli di questa squadra?

Va bene, battute a parte, ora mi aspetto solo una cosa: una bella litigata di quelle "dure" da parte di Ricky nei confronti del padre ed una solenne dichiarazione in mondovisione: "Chiedo scusa a tutti per il mio silenzio di questi giorni. Diciamo che ci sono state delle 'piccole' differenze di opinioni in famiglia, ma ora tutto è stato sistemato. Ribadisco quanto da me stesso dichiarato solo pochi giorni fa: sono e sarò sempre milanista, perché sono felice nonché onorato di essere nel miglior club del mondo, che finora mi ha già dato tutto quello che ho chiesto e del quale ambisco a diventarne in futuro il capitano. Forza Milan".
Poi, potrebbe anche aggiungere che non sarebbe certo stato un cagone pieno di soldi a fargli cambiare idea, ma si sa che non si può avere tutto.
Vai, Ricky.

5 commenti:

AstoriaRecords ha detto...

Vedi che non dicevo sciocchezze l'altro giorno? La verità è che Kakà ha un padre-procuratore e un agente (Botschko) che lo gestiscono come si gestisce una bancarella di oggetti di seconda mano in una fiera di paese. Non sono certo Galliani, Berlusconi o il giocatore a voler creare vicende simili.

AstoriaRecords ha detto...

Altra cosa. A mio avviso, Kakà non lascerebbe mai il Milan. Forse potrebbe tentare l'esperienza Real Madrid, qualora fosse il Milan a volerlo vendere, ma sinceramente non credo che Manchester (sponda City) sia una destinazione a lui gradita. Anche economicamente. Milano vuol dire moda, pubblicità, risalto. Manchester?

AstoriaRecords ha detto...

Mi correggo. Kotschko, non Botschko.

mavalà ha detto...

E' una versione credibile, quella di Laudisa.
La più verosimile, probabilmente.

Se veramente le cose stessero così, come giustamente fatto notare, sarebbe il buon Ricki ad avere in mano la questione; solo il buon Ricki, ché il padre, se vuole bene al figlio, già ultramilionario, non gli dà consigli basati solo sulla convenienza economica.
Se sono io a portare a casa la pagnotta, decido io dove andare a guadagnarla, la pagnotta.

L'ho detto all'inizio della storia e lo ripeto: io delle dichiarazioni non seguite dai fatti me ne faccio ben poco... pur restando rispettoso delle scelte altrui, e non dimenticando le emozioni che uno come Kaka è riuscito a farmi vivere.

The Crow ha detto...

Quello che posso dire è che grazie ai vostri interventi mi avete aiutato a ragionare meglio sull'intera vicenda. Il che non è poco per un testone come me...
Già da questa mattina, dopo aver letto anche l'articolo di Laudisa, le cose apparivano ai miei occhi molto più chiare rispetto ai giorni passati.
Ora mi fa piacere constatare che più o meno tutti la vediamo allo stesso modo.
Grazie, ragazzi.
Non ci resta che incrociare le dita.