mercoledì 17 marzo 2010

Appunto

Certo, dispiace per Carlo Ancelotti, ma, come scrivevo prima della partita, forse è stato meglio così, e cioè che siano stati i neroazzurri a passare ai quarti di Champions. Se è vero, infatti, che secondo il convincimento di alcuni "vittoria chiama vittoria", lo è altrettanto lo stress psicofisico che comporta il dover affrontare una competizione pesantissima come lo è la Champions League parallelamente al campionato. Una sola vittoria, quattro pareggi e la sconfitta di Catania nelle ultime sei partite di campionato dell'Internazionale non possono non avere correlazione con la doppia sfida degli ottavi con il Chelsea appena conclusasi. Vedremo.
Due note due sulla partita: quando bisogna riconoscere i meriti di una squadra credo sia giusto farlo. E l'Inter di questa sera ha sicuramente meritato di passare il turno, almeno per il piglio con il quale ha condotto la gara. Oddio, a dirla tutta, è sembrato più un demerito del Chelsea, al limite del riconoscibile per quanto abbia giocato male, più che un merito dei neroazzurri. In più c'è anche da dire che, visto che allo "specialone" piace sempre guardare le pagliuzze negli altrui occhi e non le travi che ha lui, tra andata (1) e ritorno (2) sono stati negati alla squadra di Ancelotti tre (3) rigori chiari come il sole e, come se non bastasse, stasera è stato pure espulso Drogba verso la fine per aver pestato con un piede Thiago Motta a terra, dopo che questi aveva tentato di placcarlo tipo rugby per l'ennesima volta in area. Ma tant'è.

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