venerdì 19 settembre 2008

La virtù sta nel mezzo

Finalmente siamo riusciti a portare a casa un risultato che, come minimo, rispecchia quanto mostrato dalla squadra sul campo. E di questi tempi non è poco, ne converrete.
Per come ho visto la partita io, la squadra ha fatto sicuramente un passo avanti rispetto a Genova, pur senza raggiungere la bella e sfortunata prestazione offerta in casa contro il Bologna, con l'unica differenza registrata ovviamente nel tabellino finale. In tal senso, mi è piaciuto molto l'equilibrio mostrato da Galliani nel dopo partita, ricordando - col sorriso sulle labbra - come non bisogna farsi influenzare troppo dal risultato e vedere maggiormente l'andamento delle partite prima di aprire "crisi" e "tragedie" assortite. Cose ai confini del lapalissiano, ripetute ad esempio fino alla nausea anche da queste parti, ma per le piccole menti giornalistiche che purtroppo ci circondano sempre utili da ricordare.
Tanto per ripetere ancora una volta il concetto, così come ha ricordato anche il nostro AD, se convalidavano il goal dello Zurigo nel primo tempo (presumibilmente regolare, dato che non mi è sembrato di scorgere alcun fallo su Ambrosini), a quest'ora forse staremmo parlando di un tunnel di crisi nera nel quale si era cacciato il club rossonero. E, invece, la squadra ha giocato bene, non benissimo come dicevamo, segno che comunque a livello psicologico si sta superando il senso di "ingiustizia" (se mi passate il termine) dovuto al risultato delle prime due partite di campionato. In tal senso, aiutano sicuramente gli episodi favorevoli registrati ieri come il goal di Jankulovski, con tiro che sarebbe finito dieci metri fuori dalla porta se non si metteva in mezzo il difensore avversario (e palla passata in mezzo alle gambe del portiere!), ed il palo colpito dallo Zurigo agli inizi del secondo tempo, con Dida pietrificato.
Per il resto, ottimi Antonini ed il citato Janku che si sono proposti costantemente sulle fasce, con il primo alla fine stremato ed in preda ai crampi; bene Bonera, benino Kaladze, con nel complesso una discreta prova del reparto difensivo, salvo un paio di note amnesie sui calci da fermo; bene il centrocampo ed in particolare Flamini nel ruolo di vice Pirlo: certo la differenza tra i due considerevole, ma il francese ha avuto il merito di sopperire all'assenza di Andrea con corsa e volontà; un tantinello appannato Ambro (e lo credo bene) ed un filo sotto ai suoi (enormi) standard Clarence, mentre Ricky nel recupero della sua piena forma si è mosso tanto, accendendo anche un paio dei suoi celeberrimi "affondo" in velocità supersonica (che tale al momento ancora non è) nella ripresa; in attacco, Sheva Superstar, con la traversa colpita nel primo tempo che probabilmente sta ancora tremando adesso ed una magnifica rovesciata parata da Leoni, resa inutile da una "lesa maestà" dell'arbitro nei confronti di Andriy, che aveva visto un suo gioco pericoloso nel bellissimo gesto atletico (figuriamoci); infine, Pato e Borriello: seppur per diversi motivi (uno ha appena compiuto 19 anni, l'altro viene da un lungo infortunio), si sono visti entrambi sulla giusta via e le due cannonate fatte esplodere per il 2 (il primo su punizione) ed il 3 (il secondo dal limite dell'area avversaria) a 0 stanno lì a dimostrarlo. Capitolo a parte, Dida: impacciato in più di un'occasione, il nostro omone brasiliano ha riabbracciato San Siro dopo una lunga sosta forzata e, seppur con qualche episodio fortuito, ne è uscito illeso, ulteriore segno che forse lassù c'è ancora qualcuno che ci ama. Dida c'è ed io ne sono sinceramente felice.
Domenica a San Siro verrà a farci visita la "capolista" Lazio ed è la giusta partita per scrollarci di dosso quelle fastidiose ansie che ci hanno accompagnati in questo inizio di campionato.
Forza ragazzi.

1 commento:

AstoriaRecords ha detto...

Non avendola vista, non posso commentare. Quello che posso dire è che i tre goal sono stati stupendi, che Shevchenko ha fatto vedere ottime cose e che contro la Lazio, se giocassimo come ieri, possiamo tornare a vincere anche in campionato.